La potenza delle voci senza confini

Il numero d’esordio di The Hollywood Reporter en Español celebra una generazione di talenti che sta conquistando l’industria senza rinunciare alla propria lingua, alla propria cultura e alla propria identità.

Per anni, attrici e attori dell’America Latina hanno creduto che per sfondare a Hollywood bisognasse neutralizzare il proprio accento e adattarsi a standard estranei. Oggi, quella logica ha perso mordente. Le nuove generazioni l’hanno mandata in soffitta raccontandosi con i propri codici, la propria attitudine, la propria cultura e soprattutto nella propria lingua nativa.

Altri articoli

cinema

Harrison Ford dà una lezione di cinema alla premiere di Shrinking: “Recitare vuol dire saper ascoltare”

cinema

Daniele Vicari: “La Volontè è un pezzo dell’industria del cinema che riflette su se stessa”

Cecilia Suárez, Luis Gerardo Méndez, Mariana Treviño, Diego Boneta, Adriana Paz, Alejandro Speitzer, Natalia Solián, Alberto Guerra e Renata Notni non sono solo nomi che giorno dopo giorno si distinguono e crescono nell’industria audiovisiva; rappresentano un cambiamento profondo nel modo di recitare, narrare e occupare lo spazio mediatico partendo dall’America Latina. Le loro traiettorie, diverse e coraggiose, confermano che il castigliano non è più una barriera, ma un territorio con potenziale e proiezione globale.

Queste figure non cercano di adattarsi a stampini imposti, ma di mettere in moto nuove dinamiche dalla loro lingua, i loro accenti e le loro storie. Non si tratta di conquistare Hollywood come fosse un terreno straniero, ma di costruire una Hollywood dove lo spagnolo sia una lingua fondamentale. Lontano dallo scandalo e dall’artificio, la loro celebrità è ancorata al mestiere, alla professionalità e all’autenticità.

Il primp numero di esordio speciale, non offre solo interviste; propone uno sguardo su una generazione che, più che essere protagonista di fiction, ma definisce cosa significhi oggi recitare in spagnolo. Nelle loro parole c’è sensibilità, strategia e visione. Nelle loro decisioni e nelle loro parole c’è (oltre a sensibilità e visione) una proposta estetica e politica.

Non si recita più nonostante la nostra lingua. Si recita partendo da essa. E con essa, si conquista il mondo.