Dopo l'abbandono del progetto - come produttore e protagonista - di Riccardo Scamarcio "è 'nu guaglione simpatico, ma non se l'è sentita", grazie al grande lavoro del produttore Andrea Leone è partito il set del quattordicesimo film del maestro di Paolo Sorrentino, un legal drama sentimentale e familiare ruvido e potente. L'intervista esclusiva di THR Roma al cineasta
L'Associazione Compositori Musica per Film interviene nella polemica sui David di Donatello che oppone le maestranze del cinema italiano a un sistema che privilegia, a partire dai premi, soprattutto registi e attori. E ci parla di una battaglia di cui pochi sanno i contorni. E nessuno gli esiti. Tutte le categorie coinvolte hanno espresso “rammarico”, "parola - dice l'ACMF - che francamente ci suona quale triste eufemismo di termini ben più congeniali a raccontare l'evento di cui stiamo discutendo"
"Oggi l'unica strada per lavorare serenamente è carezzare il governo: è il caso del giornalismo genuflesso, o il massacrare mediaticamente poveri cristi e vip, è il caso degli influencer barricaderi che confondono il gossip con l'inchiesta". Non le manda a dire - ed è facile capire a chi si riferisca - l'autore di Gomorra, che ora diventa un audiolibro in esclusiva per Audible. In questa chiacchierata non si sottrae a nessuna domanda. Neanche a quella più importante. "Tra Conte e Pioli, al Napoli vorrei il primo". L'intervista di THR Roma
Non si capisce perché: le maestranze finiscono a essere premiati in un angolo imbarazzante del Teatro 5. C'è chi se la prende, chi non va proprio a ritirarlo e chi si chiede perché uno "sfregio" tale in una cerimonia che, comunque, è durata tre ore e mezza
I David di Donatello all'outsider che non ti aspetti e per cui abbiamo tifato non è solo una bella notizia per il cinema ma anche per una società che sembra essersi ricordata cos'è il conflitto sociale e di classe. Di quella classe operaia che da anni è all'inferno e che il mondo ha finto di ignorare. Ecco perché facciamo un appello al Presidente Mattarella
Un simbolo, un'icona, uno sguardo malinconico che ha attraversato la Formula 1 con la stessa imprevedibilità, eleganza, impulsività con cui sorpassava chi gli era davanti. Il 1° Maggio 1994
La Digital Cover speciale di The Hollywood Reporter Roma è dedicata ai sei volti che non ti aspetti in un'annata colonizzata (meritatamente) dal film C'è ancora domani. Caridi, Ramazzotti, Smutniak, Marchioni, Riondino, Brunori: ecco il nostro dream team dei David di Donatello 2024
La tv di stato tradisce ancora una volta la sua missione. Dopo 70 anni sembra non aver ancora capito chi è, cosa deve fare davvero. Franco Di Mare la definisce ripugnante, racconta di essere stato lasciato solo perché la sua è evidentemente una malattia professionale. Eppure aveva chiesto solo uno stato di servizio
"Una creatura splendida, il portamento elegante, lo sguardo intenso. Una giovane donna che sorride. Sorride a me. Avanzo incerto, senza riuscire a staccare gli occhi da quella meraviglia”. Le parole di Giuliano Montaldo raccontano quel fascino irresistibile, qui proviamo a dirvi anche chi era questa donna straordinaria anche oltre quell'autore che ha saputo raccontarci, con lei, storie meravigliose
Il 25 aprile alle porte, un monologo sul fascismo e l'antifascismo di un grande scrittore amato in Italia e all'estero che butta giù in qualche centinaio di parole un concetto che dovrebbe essere elementare e diventa invece un tabù da nascondere. Una conduttrice che non ci sta, una premier leonessa da tastiera che usa i social per bullizzare la vittima. Un pasticcio targato Rai
All'alba del 21 aprile 2023 una redazione che da qualche settimana scriveva alacremente un pezzo di futuro dell'editoria cinematografica, entrava in redazione, dopo una festa inaugurale a Palazzo Brancaccio. E vedeva nascere un giornale qualche milione di parole dopo, è diventato una realtà importante. Ma che ha una fame enorme di futuro
"E stiamo già lavorando anche a una commedia e a un film di fantascienza", racconta a THR Roma, in anteprima, il regista e ora produttore, che vuole riportare gli spettatori all'età del fanciullo, la wonderage appunto. "Vorremmo diventare un punto di riferimento, come alla Pixar vorremmo che anche i progetti più diversi, indipendentemente dalle persone che vi lavorano, fra loro mantenessero una cifra stilistica precisa. E inconfondibile"
Il giornalista nonché esperto economico e geopolitico si gode la sua carriera di produttore cinematografico. Tra Lisbona e New York arrivano le anteprime sul biopic su Giovanni Da Verrazzano e il racconto di come (ri)nascono Milano e la grande moda. Poi non rinuncia a dire la sua anche su altro. Come Trump, verso il quale è durissimo. L'intervista di THR Roma
Uno dei più grandi studiosi di cinema italiani se ne va senza aver mai rinunciato a pretendere il massimo dall'arte tanto amata. Direttore della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro e per 4 anni della Cineteca Nazionale, è stato docente, saggista, regista e pure attore. Lo ricorda con parole meravigliose il regista Marco Bellocchio
Riconoscere il valore dei nemici, trovare una piattaforma comune e condivisa e cercare obiettivi da perseguire oltre le proprie idee politiche. Ciò che all'estero è dato per scontato, in Italia è utopia. Invertiamo la tendenza a distruggere l'altro, costruiamo insieme. Cominciando a valorizzare una classe dirigente al di là di presunte appartenenze e cercandone una nuova
Bello, bellissimo, praticamente già visto. Come ogni anno il Festival di Cannes si annuncia con compiaciuta prosopopea, tutti si emozionano per i grandi autori invitati, sembra il gran gala del Rotary della tua città. Imperdibile, sfarzoso, con grandi nomi tra i soci. Poi a metà serata muori dalla noia. Perché i commensali da anni sono sempre gli stessi, perché il padrone di casa ti propone sempre lo stesso menù, con poche variazioni sul tema
Marketing classico, fidelizzazione di clienti che diventano spettatori (e chissà che quest'ultimi, quando cominceranno le proiezioni vere dal 15 al 17 aprile non diventeranno anche utenti della banca), alcuni raccontano anche di pullman aziendali fantozziani. Mediolanum regala le proiezioni del biopic del suo fondatore ai correntisti e con un investimento modesto vince al box office. E in comunicazione.
"Siamo una factory che grazie alla scommessa di essere presente in quasi tutta la filiera produttiva e all'affiliazione alla famiglia Fremantle può sognare in grande". Così parla l'ad della società di produzione che domina la tv italiana generalista da anni, da Don Matteo a Doc. L'intervista di THR Roma
In tv con Il clandestino dall'8 aprile per sei serate su Rai1, serie di cui cura la regia, torna attore per un progetto indie hollywoodiano, la storia di un G7 molto molto particolare. In cui è Antonio, un premier "molto lontano dagli stereotipi sugli italiani, un'esperienza incredibile che mi ha convinto che dobbiamo allargare i nostri confini". E poi rivela: "Non torno a recitare più, se non a teatro o per un altro progetto del genere. La regia è il mio futuro". L'intervista di THR Roma
Il 3 aprile del 1924 nasceva a Omaha, Nebraska, il più grande attore del dopoguerra. Espulso dall'esercito, al centro di tante, troppe polemiche politiche, ha saputo rendere grandi i film più diversi. Da Francis Ford Coppola a Gillo Pontecorvo, il racconto di una carriera meravigliosa e (in)dolente. Com'era questo ragazzo che ha fatto innamorare il mondo